Nella ridda di grandi ristoranti inseriti in grand hotel milanesi, sta avanzando prepotente l’insegna dei fratelli Lebano, una scenografica terrazza che osserva dall’alto i pedoni fagocitati dalle trame liberty e art déco di Stazione Centrale.
Al settimo piano del rinnovato hotel Gallia, i napoletani Antonio e Vincenzo replicano in modo certosino un paio di piatti firma di Bobo e Chicco Cerea, i due fratelli bergamaschi che dettano la consulenza alla linea di cucina: i Paccheri al pomodoro sono gli stessi di Brusaporto – con quella piccola noce di burro aggiunta in fase di mantecatura, che non guasta – e così la leggendaria Costoletta a orecchia di elefante, anche lei affettata al tavolo, per la gioia dei clienti.
Ma i Lebano ormai mostrano di saperci fare ben oltre la replica di uno spartito scritto da altri, complice un palato magnifico, tarato sui sapori solari del Sud Italia: micidiale l’Insalata con gamberi crudi, piennoli ed erbe, il Risotto con cipolla di Giarratana, polpettine di vitello e salvia croccante. E mandano in sollucchero anche pietanze vegane ben concepite e poi realizzate: ceci neri, nocciole e aneto arricchiscono una “bistecca” di cavolo viola molto più che appagante.
Plauso finale importante al ricevimento, all'accoglienza, al mestiere di tutti i ragazzi di sala, alla carta del cocktail bar: più che semplici complementi, sono l'asse portante di Terrazza Gallia.
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Ristorante con camere
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose dalla prima edizione (2007), collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Nel 2020 ha scritto con Cesare Battisti "Cucina Milanese Contemporanea" (Guido Tommasi editore)
Instagram @gabrielezanatt