Per gi amanti della carne, l’Argentina è una meta sognata. Un paese in cui si contano più capi di bestiame che abitanti, dove il consumo annuale pro-capite si aggira attorno ai 50 kg di carne, dove l’arte della parilla viene tramandata di padre in figlio e in cui “facciamo un asado” è la risposta ad ogni cosa bella. Una volta in Argentina, Don Julio è una specie di mecca in cui bisogna andare almeno una volta nella vita.
Rilevato oltre 20 anni fa da Pablo Rivero quando era una umile parilla di quartiere, oggi Don Julio è tra i migliori ristoranti del continente (dopo aver raggiunto la vetta del 50 Best Latinoamericano, nel 2020, oggi è al 2°posto) e del mondo: unico argentino nel 50 Best mondiale, al 14mo posto. Risultato raggiunto grazie all’altissima qualità della carne servita - esclusivamente da allevamento rigenerativo -, al focus sul servizio, sulla qualità della materia prima utilizzata e sull’impressionante lavoro di selezione che Rivero ha portato avanti, negli oltre 20 anni di vita del ristorante, delle più interessanti etichette del paese (lavoro che quest’anno gli è valso il titolo di miglior sommelier del continente: Beronia Latin America's Best Sommelier 2022).
A capo della cucina del ristorante dal 2016, lo chef Guido Tassi, maestro della charcuterie, ha portato in dote al progetto il suo talento nella preparazione di salumi e insaccati artigianali, oltre a un focus altissimo sui prodotti dell’orto e sulla stagionalità, trasformando di fatto questa parilla in uno dei luoghi in città in cui mangiare anche le verdure più buone, gustose e meglio preparate.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose