Ha quasi compiuto i sei anni di età Saur, ma mantiene intatta la freschezza e la voglia di stupire dei primi giorni di apertura. Il merito, oltre alle indiscusse qualità dei due cuochi che hanno saputo, proveniendo da territori lontani, adattarsi alla realtà locale, è stato quello di riuscire a rappresentare con brio la materia prima bresciana, dimenticandosi spesso i prodotti che arrivano da troppo lontano per valorizzare, invece, il pesce d'acqua dolce, le verdure dell'orto, la cacciagione e formaggi come il Bagoss. Una prospettiva ecosostenibile che riguarda anche l'acqua, microfiltrata e che arriva dalla normalissima rete idrica, determinando sin dall'inizio lo stile e i contenuti del menu.
E' una cucina, quella di Nicolas e di Alessandro, che si preoccupa di mantenere un approccio comfort, eppure, pur trovandosi in un cascinale in mezzo alla campagna, offre sempre spunti d'autore che sarebbe lecito trovare in altri luoghi più celebrati.
Alcuni esempi? Il Crudo di storione con la zuppa di fagioli, la Pasta mista con finocchi e spuma di robiola, il Risotto all'eucalipto con animelle e arancia e il Tortello di manzo con gambero rosso e lampone. In sala, come sempre impegnata a suggerire gli abbinamenti con i vini, c'è la grazia e la professionalità di Virginia Severgnini.
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Tavoli all’aperto
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare