Luca Tomasicchio, milanese di nascita, padovano a tutti gli effetti («sono qui dal 1999»), è dal 2015 volto e anima di Tola Rasa, la sua creatura, che è come lui: elegante e creativa ma senza eccessi, raffinata quanto basta ma accogliente e alla fine informale. Cucina a vista, tavolo esclusivo nel soppalco, fra trattoria chic e fine dining e nella quale la bussola è quella della moderazione, nei gusti, nei sapori, nelle presentazioni. Piatti buoni e belli ma non costruiti con l’idea di stupire ad ogni costo e prima di tutto comprensibili: «La cosa che mi sta più a cuore è che i clienti abbiano voglia di tornare e quindi la mia è una proposta moderna ma rassicurante».
È in città da ragazzo, da quando il padre venne trasferito qui per lavoro. Avvocato mancato, la gavetta in cucina è stata dura: «Per fortuna ho avuto grandi maestri che mi hanno insegnato e lasciato molto»: Alajmo a Rubano, Cracco e Knam a Milano, Enzo De Prà al Dolada. Ha viaggiato tanto, Francia e Giappone soprattutto, Spagna e Lussemburgo. E tutto si ritrova in piatti nei quali l’ispirazione regionale resta comunque forte, specialmente nei prodotti, sui quali non transige.
veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia.
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Tavoli all’aperto
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veneziano, giornalista, una vita professionale dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso della squadra della sua città), cura dal 2008 "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia, e coordina "Cibi, Vini & Piaceri", l'inserto mensile dello storico quotidiano veneto che racconta il territorio attraverso prodotti, ristorazione, chef, enologia.