L'ambiente è elegante con grandi vetrate, la cucina è a vista così come il suo chef, Lin Ruizhong, mentre le porcellane Villeroy&Boch sottolineano come il confine tra Oriente ed Occidente sia più sottile di quanto s'immagini. Il Dim Sum ti accompagna in un percorso di specialità cantonesi e del Sud della Cina dove persino il fritto è delicato. A fare la parte del leone sono i ravioli cinesi, proposti in una così ampia varietà di colori e sapori che intuisci quanto lavoro di ricerca e sperimentazione ci sia dietro. Ma anche di coraggio da parte di Yike Weng e Chiara Wang Pei, i titolari che hanno osato in altri mondi.
E così ecco i ravioli di Chianina, quelli di agnello e coriandolo oppure ai frutti di mare e lime, di cernia e zenzero, di calamaro e sedano, di edamame e crema di tartufo. Naturalmente ci sono pure i classici involtini di carne e verdure, il pollo in agrodolce e l'anatra con prugne, ma il consiglio è quello di provare ciò che non avete mai assaggiato in un altro cinese. Come le tagliatelle di riso ai frutti di mare o i noodles in salsa dello chef. Vi stupirà pure la carta vini con il meglio dei vitigni italiani e i più rinomati champagne francesi.
giornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Ha spaziato in ogni settore, dallo sport alla politica, dagli spettacoli all'enogastronomia perché far volare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiare e non annoiarsi. Se volete renderla felice, leggete i suoi libri di fotostorie, "Il tempo di uno sguardo" e "Fatti sentire"
giornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Ha spaziato in ogni settore, dallo sport alla politica, dagli spettacoli all'enogastronomia perché far volare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiare e non annoiarsi. Se volete renderla felice, leggete i suoi libri di fotostorie, "Il tempo di uno sguardo" e "Fatti sentire"