Si dice nomen omen, no? Già dall'insegna del locale è abbastanza chiaro cosa in questo ristorante valga assolutamente la visita: i meravigliosi dim sum, bocconcini che scaldano il cuore rigorosamente serviti in cestini di bambù.
Ce ne sono di tutti i tipi: da quelli di mare come per esempio baccalà e taro, o capasanta al vapore a quelli speciali fatti con Chianina o anatra piccante. Ma Dim Sum non accontenta solo chi ha la passione per questi ravioli tipici cinesi, ma anche coloro che vogliono assaggiare piatti differenti. Da provare senza dubbio sono i noodle in salsa dello chef e l'anatra con salsa di prugna, un classico della tradizione assolutamente imperdibile. Questi piatti possono essere accompagnati da un calice di buon vino, ma anche da una tazza di tè (l’intera esperienza del pasto viene chiamata yum cha, bere il tè).
Il servizio è veloce e sorridente, ma a scaldare l'atmosfera sono Yike Weng e Chiara Wang Pe, i titolari originari dello Zhejiang. Decidere di andare a cena da Dim Sum vuol dire prendersi una pausa da tutto quello che è stress e tensione, per immergersi in un'atmosfera "altra" dove l'Oriente entra strettamente in connessione con il nostro io più profondo. Quando l'anima è serena e il corpo è rifocillato da cibo che calma ed emoziona, cosa serve di più? Nulla, solo lasciarsi andare allo splendido racconto che viene espresso a tavola tramite le materie prime e le creazioni dello chef.
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varesina, classe 1990, laurea in Linguaggi dei Media e Master in Giornalismo. È giornalista freelance, collabora con varie testate e scrive per la televisione. La sua passione? Raccontare il mondo del cibo, quello comfort, che smette di essere solo materia prima e diventa storia da raccontare ed emozione