Dalle torri di San Gimignano alle ciminiere pratesi: è questo il viaggio metaforico di Alberto Sparacino. Metaforico, perchè lo chef era già legato per motivi privati alla città laniera. Questa è la novità sostanziale del "nuovo corso" del Pepe Nero. Il ristorante ha mutato anche gli interni: rendendoli più contemporanei, meno formali, legati a materiali di pregio e al design.
Mirko Giannoni si è trasferito in sala assieme alla moglie Sara Sanesi, brava e propositiva sommelier. Lo chef ha dato alle proposte il suo personale tocco. Ingredienti del territorio, ma trasformati e sublimati in un lavoro che suggestiona e stimola sensazioni; sensazioni legate all oriente, alla Francia, ma sopratutto legate ai ricordi di viaggio, al divertimento, alla provocazione gustativa ma sempre bilanciata. Sparacino sa come presentare le sue creazioni e in questo lo aiutano anche delle porcellane originali. A volte ci si rende conto di essere quasi in un gioco sinestetico, dove ogni senso è stimolato per concorrere a un risultato finale estremamente piacevole.
Il Pepe Nero, assieme a pochi altri, è stato con l'opera di Mirko Giannoni e Sara uno dei motori, negli anni, di un cambiamento della sonnacchiosa atmosfera provincialotta di gran parte della ristorazione pratese. Lo chef uno degli "Arnolfo Boys" con esperienze franco americane, contribuirà certamente nel continuare a svecchiarla.
Cantina di pregio, ottimamente raccontata e proposta. Anche i dolci, da sempre uno dei punti di forza del locale, continuano a essere accattivanti. Le ciminiere non ci sono più ma il Pepe Nero svetta.
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autore e conduttore televisivo e radiofonico, uno di quelli colpevoli di aver riportato il cibo in tv nell'era corrente. Ama molto la cultura, la storia e il costume, non solo in ambito gastronomico. La fotografia è una delle sue passioni attuali