I sapori dell’Emilia e delle sue stagioni raccontati da chi li ha nel cuore e nella mente. C’è innanzitutto il legame con il territorio e con la cultura della tavola della regione nel «bistrot dell’Osteria Francescana». Anche qui, i ricordi arricchiscono e danno senso al presente, mentre lo sguardo guarda avanti e sa abbracciare orizzonti più ampi e renderli familiari, vissuti perché l’idea di casa (Modena, Emilia, Italia) è sempre viva.
La si ritrova già nelle stoviglie di fogge differenti, scompagnate, nel bricco con le posate pulite sul tavolo, nell’informalità dell’ambiente e nella cura, sobria ma precisa, per il servizio, e la si assapora, in quantità dosate ad hoc, sia nei classici Tortellini, da amarcord, in crema di Parmigiano Reggiano sia nella clamorosa new entry dei Ravioli di carciofo, laccati con un fondo di verza e topinambur, ricotta salata, aglio nero e Lapsang Souchong il tè nero che chiude il cerchio con un benedetto sentore affumicato.
La firma è sempre quella di Francesco Vincenzi, 30 anni, già detentore del premio S. Pellegrino "20 anni", assegnato dalla redazione di Identità Golose. Lo assiste un team di sala super (tenete d'occhio Marcello Righi) e una carta dei vini che si sforza di attingere da piccoli produttori, che hanno a cuore i destini del nostro pianeta, siano essi sull'Etna o nei feudi attigui del Lambrusco.
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Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose