Il futuro è certamente dei fratelli Izzo, ossia Emanuele-Valerio-Maicol in ordine decrescente d'età, poco più di 90 anni in tre, non solo per tutte le ragioni che abbiamo già scritto in passato (ad esempio qui), ma per ulteriori motivi.
E dunque: Emanuele Izzo, miglior sommelier d'Italia 2019 per la Guida Identità Golose, ha rafforzato ulteriormente la sua splendida cantina sia per quanto riguarda il contenuto, siamo ormai a circa 3mila bottiglie, che il contenitore, oggi si scende nello spazio sotto al ristorante ed è bellissimo.
Il restaurant manager Valerio Izzo ha allargato i propri confini e ha aperto un proprio cocktail bar a Sorrento, l'ha chiamato Shub.
Quanto allo chef Maicol, che ha arricchito il proprio percorso formativo, presenta ormai un timbro personale in fieri che appare già netto, sorta di condensazione d'idee brillanti e senza frontiere, acquisite qua e là e poi innestate in una logica di territorio. Sorprende ora la sua abilità nell'intrecciare fili di gusto sottili nel percorso degustazione, con rimandi tra ingredienti che richiamano i piatti tra loro, definendo così una struttura di base sulla quale poi lavorare di creatività.
Non è sperimentazione in senso stretto, Maicol non fa il pioniere, perlomeno non ancora. Semmai, rielabora a volte persino magistralmente le lezioni apprese, ne innerva il filone campano d'origine, ottiene una sintesi che è appieno alta cucina. Non può che migliorarsi ulteriormente, perché son innanzitutto la scelta del percorso, l'idea di sviluppo, il pensiero che precede il lavoro a essere encomiabili. E non ha nemmeno 30 anni.
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it