Marina di Ragusa. Qui d'estate andavo dai nonni materni - si chiamava Mazzareddi. Ritrovo un vecchio ristorante sul mare. Ricordo ancora, da bambino, vi mangiai col nonno, di gusto, meravigliose triglie rosse di scoglio, prima stoltamente disdegnate causa spine. Nacque un amore unilaterale per le triglie e il pesce in genere. Il locale si chiamava "Alberto, il mago del pesce".
Oggi è Votavota, nome bellissimo che indica, al pari, una scaccia sicula (vi uccidiamo a luparate se la chiamate focaccia) e una rete da pesca vietatissima perchè molto catturante. L'eredità del "mago" è stata raccolta da due apprendisti stregoni degnissimi: Giuseppe Causarano e Antonio Colombo. Famiglia di agricoltori il primo, di macellai il secondo. Esperienze di alta scuola (da Andreas Zangerl a Locatelli, alla conduzione della Locanda Gulfi), una cifra stilistica fatta di eleganza, rispetto per le eccellenti materie prime e, soprattutto, sottrazione del superfluo.
Esempio: Seppia e tartufo è, nella sua scarna essenzialità, un capolavoro. Il segreto: il taglio, sottilissimo e perfetto dei filetti di seppia, che solo se affettati da mano esperta (nipponica: ma io vi scorgo anche la lezione del grande maestro mitteleuropeo - ancorchè mediterraneizzato - Andreas Zangerl) offrono tali tenerezza e cremosità. Il matrimonio con le fettine di tartufo di Palazzolo Acreide (conosco perfino il cane che ha trovato le trifole..) è di quelli destinati a durare e che neppure la Sacra Rota potrà sciogliere. Vogliamo parlare di Spaghetto affumicato burro e alici? Insomma,volete proprio che mi commuova...
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produttore di vino, birra e olio a Noto (Siracusa), è cacciatore, pescatore e gli piace nuotare, leggere, viaggiare, mangiar bene e bere meglio