Potrebbe sembrare partigiano raccontare Osteria Arborina, dal 2017 condotta da Andrea Ribaldone, già alla guida del Due Buoi di Alessandria, ora executive anche del Due Camini al Borgo Egnazia, in Puglia, ma soprattutto Gran Cerimoniere del ristorante di Identità Expo e ora di quello all'Hub di via Romagnosi. Invece è vero l'opposto: se Identità l'ha scelto è proprio perché questo chef smaliziato ha trovato la formula per far funzionare i ristoranti come orologi.
Non fa eccezione l'Arborina, elegante e appartato locale custodito in un relais di Langa, in quella frazione Annunziata a un passo da La Morra che è uno dei grandi cru del Barolo. Ribaldone ha ben capito che i clienti – tedeschi, giapponesi, americani – vengono in Langa per eleganza, pace, tartufi, agnolotti e grandi vini e questo ha loro ammannito: un edificio di design, una bella sala dal tenor antracite, scaffalature che custodiscono oggetti, pianti e bottiglie, una terrazza ombrosa affacciata sulle colline e sui vigneti.
E un menu che soddisfa tutti, sia chi cerca conforto, sia chi brami audacia: infatti le proposte sono di fatto due, l'"iconico" e l'"ostico", uno che reinterpreta il vitello tonnato (filetto crudo, salsa tonno, capperi e acciughe), gli agnolotti e i tajarin (con ricotta e peperoni), l'altro che osa un crudo di pagello con salsa di nespole o un risotto con rigaglie di coniglio e orzo tostato. Poi naturalmente quando c'è il tartufo c'è il tartufo, i grandi vini piemontesi non mancano come non difetta in garbo una sala piuttosto vecchio stile. Siamo nel cuore del Piemonte più vero, del resto.
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viaggia e mangia per Lonely Planet, Osterie d'Italia, Repubblica e la collana I Cento (EDT). Ha scritto "Dire Fare Mangiare" (ADD), "Cibo di strada" (Mondadori), "Il Gusto delle piccole cose" (Mondadori Electa) e “Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi di Torino”, ama andar per trattorie e ristoranti di blasone portandosi dietro una moglie riottosa e due figli onnivori