Sul lungomare di Porto San Giorgio, un piccolo centro sulla costa marchigiana, brilla il ristorante del giovane Nikita Sergeev, chef di origini russe formatosi ad Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, da 8 anni alle prese con un percorso di conoscenza, anche di se stesso, che reifica in piatti di bell’equilibrio dopo aver levigato alcune ruvidezze giovanili. Ottime capacità non solo in cucina ma anche in imprenditoria, dimostrate con l’apertura del suo bistrot, Banco12, sempre a Porto San Giorgio.
Grazie al bistrot, la cui brigata è capitanata dal promettente Francesco Pettorossi, Sergeev ha così potuto ulteriormente rifinire la sua cucina che parla senz'altro italiano nella sintassi pur mostrando alcune incursioni mediorientali nella scelta di ingredienti ricorrenti quali l'harissa. Una cucina inclusiva, insomma, capace di accogliere stimoli anche lontanissimi come dimostra già oggi la partita dei dolci, che stimolati non solo a livello palatale ma anche da un punto di vista intellettuale.
E' quanto dimostra l'associazione tra tabacco e lampone e tra mora e gorgonzola, due passaggi che inducono, soprattutto, alla riflessione su concordanza e contrapposizione. L'esperienza, al tavolo, è resa ancor più piacevole grazia alla sala professionale e attenta, con menzione di merito per il sommelier, Leonardo Niccià.
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet