Il governo greco dovrebbe fare un monumento a Vasiliki Pierrakea e fare in modo che il suo ristorante di Milano, Vasiliki Kouzina, sia clonato in altri luoghi perché lontano anni luce dallo stereotipo della taverna greca, sempre tanto simpatica ma anche tanto superficiale perché i piatti sono in pratica sempre quelli e fanno regolarmente l’occhiolino all’estate turistica.
Qui a Milano, in zona Porta Romana, l’esatto contrario. Vasiliki non viene mai meno all’imperativo che si è data: proporre e insistere con il meglio, stagione dopo stagione, sia a livello di cucina sia di cantina, a testimoniare la ricca varietà di un Paese che ci invita a tavola con gusti che non ci appartengo. La padrona di casa insiste su questa varietà parlando, come esempio, “del mare, della montagna e del cielo racchiusi in un dolmadaki”, immancabili involtini di foglie di vite che a un milanese possono ricordare quelli di verze.
E per dare prova dell’essenzialità della sua carta, anche della sua profondità, Vasiliki compone menu che partono con le salse di sempre, io adoro la taramas, poi punterei su Insalata della vecchia Atene, merluzzo, maionese con alghe, pane croccante; Calamari fritti, marmellata di barbabietola, taramas con nero di seppia; Moussakas croccante con salsa yogurt aromatizzata con agrumi; coppa di maiale cucinata lentamente, foam di patate, asparagi, salsa al tartufo; Agnello cucinato lentamente, fagiolini, crema di melanzane al pomodoro, salsa aromatizzata con la mastica; Polpo al miele con foglie di capperi… Gioia e sogni.
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Tavoli all’aperto
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi