Se uno si chiede chi incarni il futuro dell’Italia gastronomica, tanti risponderanno Davide Caranchini. E avranno ragione. Giovane cuoco del ristorante Materia, sulla riva lacustre di Cernobbio propone una cucina senza compromessi, “dritta”, coraggiosa ma allo stesso tempo intellettuale e profonda.
Caranchini rispetta l'eredità della grande cucina italiana, ma cerca sempre di guardare al futuro e proporre una sua visione della cucina contemporanea del paese cui appartiene. Ha una mano precisa e molto tecnica e riesce a tradurre ai clienti le storie commestibili del lago, del suo territorio, prive di alcun cliché.
Il giovane cuoco (è un classe 1990) dialoga attraverso i suoi piatti di cose importanti, sagge e profonde: parla di sostenibilità, sia dei prodotti sia dell'economia della piccola aziensa, parla del retaggio della cucina italiana e di sperimentazione, parla del coraggio dei giovani che a volte non è compreso. Caranchini colpisce per la saggezza con la quale guarda e filtra le cose. C'è grande profondità nei suoi piatti perché ogni gusto esplode in bocca: si apre in modo soffice ma poi si “permette” di aprirsi cosi com’è, in verità.
Dall'ultimo menu invernale: Colombaccio, liquirizia e radicchio; Linguine, burro, garum di agone e amchoor, Piccione allo spiedo, linfa di betulla fermentata e sambuco sott’aceto, in due servizi; Ananas e senape. Una cucina dinamica, che non ha paure nè vincoli.
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giornalista culinaria che ha anche aperto un servizio di concierge gastronomico per chi vuole viaggiare... con gusto. Origini russe, vive in Italia e sempre viaggia per il mondo in ricerca di nuovi sapori. Scrive di cucina e vino, collabora con riviste in Italia e Russia