Il progetto gastronomico dei fratelli Fullin, Benedetta e Luca, grazie alla cucina dello chef Matteo Tagliapietra, permette al Local di essere oggi uno dei baluardi della nuova cucina veneziana. Venezia è laguna, specchio d’acque ricche di sale e nutrimento, che dà ai pesci un gusto saporito, intervallata da barene dove crescono erbe resistenti alla salinità, alla temperatura e all’umidità.
Al Local si selezionano solo i migliori prodotti locali, dando fiducia a quei produttori che scommettono in questi ambienti salmastri. Tagliapietra sceglie i pesci più tradizionali come il cefalo lotregano, tipico di Burano dove lo chef è cresciuto, riproposto marinato con aglio, zenzero e prezzemolo e accompagnato con nervetti, centrifugato di shiso e gelatina di gin. Alla tradizione ci si deve scostare e lo chef lo fa ormai con maestria, sempre studiando, sempre cercando di andare incontro ai gusti dei clienti, senza mai dimenticare le sue esperienze al Noma e da dove viene.
Ormai un classico il Risotto di gò, alga nori e katsuobushi, molto gustoso il nuovo piatto Spaghetti, burro affumicato, ostrica e bergamotto: entrambi permettono di divertirsi e saziarsi. L’antipasto Lattuga romana, lumache, prezzemolo e aglio è il piatto che più vi colpirà per contrasti e tecnica. Menu à la carte con prodotti dal pescatore, dall’allevatore/cacciatore, dal contadino, due i menu degustazione, il Local e il menu Identità. In sala Manuel Trevisan, sommelier attento e abile, che racconta vini di vignaioli in armonia con il proprio territorio.
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Tavoli all'aperto
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veneziana d'adozione, materana per amore, è laureata in Storia medievale e su tutto ama fare due cose: leggere e mangiare bene. Ha lavorato per anni in una casa editrice, ora lavora come ufficio stampa e PR nel mondo del food e non potrebbe essere più felice