Una piccola pizzeria ad angolo con forno a legna, gruppi di amici si salutano con grandi pacche sulle spalle e si godono uno spritz seduti ai tavolini in strada prima di essere accolti all’interno da un sorriso ospitale e quattro chiacchere con il cameriere di fiducia, ospitalità di paese. Sembrerebbe una scena familiare, un esempio di ospitalità di paese in cui il cliente e il ristoratore sono amici di lunga data, se non fosse che non siamo in Italia ma a Melbourne, seconda città più grande dell’Australia.
A DOC Pizza & Mozzarella Bar in Carlton, uno dei quattro locali di Nicolini, si arriva dopo aver percorso una passerella di ristoranti italo-australiani a cui di italiano è rimasto ben poco se non il nome, scritto sbagliato, di alcuni piatti. Il locale è essenziale, un’osteria senza fronzoli ma curata nei dettagli, come i biglietti da visita con il logo personalizzato e le tovagliette che illustrano come mangiare una pizza.
La pizza di Tony è la sua tavolozza, il mezzo per educare l’Australia ai veri sapori italiani, formaggi e salumi sono presidi Slow Food, la farina è del Molino Quaglia e le birre artigianali e i vini sono anch’essi importati. In generale la pizza ha il cornicione alto, soffice al punto giusto con pochissimo pomodoro e una buona dose di olio d’oliva a crudo. Interessante la Pizza con mozzarella affumicata e guanciale sulla base di crema di melanzane e tahini (crema di semi di sesamo) anche se una classica margherita magari con l’aggiunta di qualche fetta di crudo di Parma, rimane la nostra preferita. Da provare la 4 formaggi, tutti di latte di bufala.
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classe 1985, biologa marina e appassionata di sostenibilità e cucina. Dopo aver vissuto in molti posti, da NY alle Filippine, torna in Italia e si dedica alla comunicazione lavorando come giornalista freelance
Tony Nicolini e Wainer BertazzoDolce Margherita
Tony Nicolini e Wainer BertazzoSenza scarpe