I dieci anni del La Cascina dei Sapori, celebrati nel 2017, danno l'idea di quanto Antonio Pappalardo sia stato e sia tuttora precoce: classe 1988, all'epoca in cui tirò su le serrande per la prima volta aveva 19 anni. Ora che va oltre la trentina, ha consolidato la propria insegna e la propria fama. Il suo locale è entrato da tempo nel novero di quelli di riferimento per quanto riguarda la pizza contemporanea; ci è riuscito lasciando quasi subito il sentiero tranquillo della classicità campana cui sembrava destinato, è pur sempre nato a Castellammare di Stabia, per quanto da sempre di stanza nel Bresciano….
Lo abbiamo intervistato, tempo fa. Avevamo scritto: "È uno di quei personaggi in bilico tra la spontanea umiltà di chi lavora tanto e il giusto orgoglio di chi sa di avere intuizioni brillanti". Come quella di base: «A voler stare sul quel tipo di mercato (delle pizzerie classiche, ndr), l’unica strada sarebbe stata quella di abbassare i prezzi: ma come preservare allora una pur discreta materia prima? Così, invece di tirare a campare, dopo tre anni scelsi di rischiare».
Rischio assennato e coronato da consensi di critica e successo di pubblico. D'altra parte, Pappalardo ha negli anni affinato la propria offerta. Oggi propone le pizze da degustazione, alla Padoan per intenderci, tagliate a spicchi; le pizze al piatto, tonde, sottili al centro e con cornicione ben pronunciato, più simili all'originale partenopeo; quelle in teglia alla romana, croccanti, ad alta idratazione; persino una limited edition, con farina di farro Monococco. La crescita prosegue...
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Tavoli all'aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it