Antonio e Roberta tengono molto a dichiarare subito ai propri ospiti che Il Consiglio di Sicilia è un ristorante fondato sulla felicità. Ma bisogna trascorrere tutta una sera tra i carrubi e i gelsomini del gazebo in cui hanno arredato una trentina di coperti a due passi dal mare di Donnalucata, per sapere esattamente a quale felicità si riferiscono.
La felicità loro, innanzitutto: cuoco fuori dagli schemi lui, appassionato di motociclette e di filosofia, e scrittrice globetrotter lei, critica gastronomica e grande studiosa della tradizione, sposandosi hanno scelto di fermarsi in questo borgo di pescatori e alla casa e al cortile in cui tempo viveva la nonna di Antonio sono riusciti a infondere un tocco di incanto e poesia, raccontando ai viaggiatori una Sicilia capace di svincolarsi dagli stereotipi ma allo stesso tempo di nobilitare gli archetipi.
Ed è questo che si trasforma, per osmosi, nella felicità dei commensali, che qui riscoprono la contemporaneità dei grandi classici - da un’impeccabile Sarda a beccafico al forno dal ripieno agrumato fino alla sensuale Mousse del Gattopardo, senza trascurare l’insolita delicatezza del Cannolo di ricotta vaccina -, puntellata di raffinate intuizioni come Il bosco nel mare con cozze, alghe e tartufo nero di Palazzolo, o i tagliolini neri con riduzione di gambero rosso di Mazara e alici.
Veri e propri fuoriclasse tra i sognatori, Antonio e Roberta hanno riempito il vuoto del lockdown con grandi novità tra cui La grande sete, enoteca appena nata accanto al ristorante, spazio da attraversare tra i rimandi di vino e parole.
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Tavoli all'aperto
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modicana, giornalista, sommelier, founder di Condire Digitale. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo