Caterina Ceraudo la fa facile. Impiatta tre quattro cose con cura, senza cedere alla tentazione di stupire il commensale con la lettera del menu, consapevole che al primo boccone la pietanza saprà farsi strada e sedurlo con i suoi ritmi, le sue consistenze, il suo sapore. Ma il farla facile è frutto di padronanza della tecnica e delle sfaccettature della materia prima che le consente di mettere in fila consistenze, acidi, amari, estrazioni di mare e di orto, strappi di aromatiche.
La cucina di Caterina è una cucina... serena. La cucina di chi si guarda attorno ogni giorno, in quest’angolo di Calabria lontano da ogni flusso che abbia commercialmente un senso, e ogni giorno sorride a quello che vede, e quel sorriso impiatta, ogni giorno che può. La cucina di Caterina è testarda, fatta di tempi morti passati in cucine lontane pur di mantenere aperta questa tavola gentile. In questo pezzo di terra poco gentile che i Ceraudo hanno scelto anni fa, per spaccarcisi le mani e l’anima. E restare gentili. Il Dattilo, della famiglia Ceraudo, è un monumento alla cocciutaggine, alla resilienza, all’orgoglio, alla determinazione, alla pazienza. Un monumento alla Calabria alla fine, no?
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
si occupa da trent’anni di terzo settore. Espia i suoi peccati raccontando di donne, uomini e del loro lavoro. In cucina in particolar modo, perché far da mangiare è atto d’amore o non è. Nasce nel secolo breve, italiano e meridionale. Ma è pura fortuna. Ha una moglie paziente e tre figli spettacolari, perché fortunatissimo.