Caterina Ceraudo è una ragazza che è cresciuta in campagna e a cui piace mangiare solo cose buone, che l’abitudine di andare nell’orto ce l’ha nelle scarpe da bambina e che ai suoi nipoti prepara per merenda il suo pane con l’olio. Se vi sembra un identikit un po’ troppo generico per una giovane cuoca stellata, conoscendola vi accorgerete che è proprio questa essenziale radice profonda, impressa nel suo sorriso e nella sua fisiognomica accogliente, ad averle dato la possibilità di capitalizzare in un modo esclusivo - traducendolo in una identità di cucina personalissima - tutto ciò che poi, da grande, le ha insegnato Niko Romito.
Caterina sa bene che il gran lavoro che sta conducendo nel ristorante che rappresenta la punta di diamante della galassia di Dattilo - la cantina biologica di papà Roberto, l’azienda agricola, l’agriturismo in cui venire a isolarsi nella quiete - oggi fa sì che valga la pena viaggiare fino a Strongoli, nel profondo della provincia di Crotone. E perciò su questo lavoro riversa tutta la sua energia allegra e coinvolgente, con una partigianeria dichiarata per quegli ingredienti che riconosce come “suoi” e con cui meglio riesce a entrare in relazione.
Così in un menu di intime memorie e visionarie proeizioni, non si possono mancare idee come Patata, peperoni e basilico - un guscio in cui ha letteralmente racchiuso il suo Sud, l'amaro lavoro della terra e l'ampio respiro del vento - e grandi primi piatti come la Minestra tiepida di frutti di mare e i Ravioli di ricotta con latte di pecora, ginepro e pepe bianco.
+390962865613
Ristorante con camere
Tavoli all'aperto
modicana, giornalista, sommelier. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo
Caterina CeraudoBottoncini mandorla e 'nduja
Caterina CeraudoLa mia interpretazione di ceviche
Caterina CeraudoTra i vigneti
Caterina CeraudoSardella: il caviale dei poveri