Una tavola necessaria, quella degli Abbruzzino, nei tour gourmet non solo della Calabria ma del Meridione tutto. In un anno complesso come quello trascorso, pur alternandosi Luca e Antonio fra la cucina di casa e quella del ristorante californiano, gli Abbruzzino portano a casa il consolidamento del passaggio generazionale avviato ormai da qualche anno. Passaggio che ha visto questa storica e bella tavola calabrese passare dalla cucina classica, fortemente identitaria e radicata nella tradizione di Antonio alla cucina contemporanea di Luca, con un cammino di ricerca espressivo ed estetico evidente sebbene non ancora concluso, un piglio autoriale indiscusso che cerca equilibri possibili fra contenuto e forma, memoria e scoperta, trovando sempre il modo di trasferire emozione ai commensali.
La cucina di Abbruzzino si dipana su un ordito di materia prima di territorio, patata silana, tartufo, baccalà, funghi, agrumi, maiale, castagne, nduja, pecorino, caciocavallo, sul quale tessere una trama che per contrasto viva di una laica apertura al resto del mondo, shiso rosso, salsa ponzu, etc. Una tavola che prova, con successo, a incuriosire e intrigare, senza tuttavia essere mai spiazzante o richiedere al commensale altro che godersi la serata, accudito da una sala affidata a giovani attenti e premurosi ma mai invadenti sorvegliati costantemente da Mamma Abbruzzino.
Un posto in cui fermarsi, insomma, per tastare il polso alla Calabria più giovane e contemporanea ed alla sua voglia di futuro.
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meridionale del 1963, ha tre figli perplessi e una moglie paziente. Il resto va e viene sotto il suo sguardo basito
Luca AbbruzzinoNopal e suzu
Luca AbbruzzinoNopal, mandorla e bergamotto