Cucina in libertà, in una cornice di rara bellezza, nel cuore palpitante di una Lucca da sogno. Punta lo sguardo su Villa Pfanner, splendida magione immortalata nel film di Mario Monicelli “Il Marchese del Grillo”, l’ampia vetrata del ristorante di Cristiano Tomei, cuoco che coniuga istinto e preparazione tecnica, conoscenza della tradizione e spinta naturale alla rottura degli schemi, in dosi tali da metter fuorigioco la noia e da piazzare in tribuna il menu, lasciando in campo solo il puro piacere della tavola.
Non c’è piatto caro a Tomei, tranne due eccezioni, che non venga preparato ogni volta con qualche dettaglio differente. In base a ciò che offre la stagione, e secondo ispirazione dello chef, prendono vita percorsi di 5, 7 e 9 assaggi salati (rispettivamente a 70, 90 e 110 euro), cui si aggiungono dei “semi-dolci.
Si diverte in primis lo stesso Tomei che, in scioltezza, passa dalla personalissima rilettura di un classico antipasto come l’Insalata russa - qui con verdure affumicate e fatte fermentare, foglie di erbe spontanee ed estratto di foglie di cappero - proiettandola nell’orbita di un’insalata capricciosa, agli originalissimi Spaghetti in bianco con polvere di mandorla amara e polvere di prezzemolo e cipolla bruciata che evocano, incredibilmente il profumo di pasta secca ancora da cuocere, inframmezzando assaggi non meno intriganti dove non di rado agrumi ed erbe, in particolare l’elicriso, hanno un ruolo primario.
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Tavoli all'aperto
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autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma