È passato ormai un lustro dalla nascita della formula vincente “cocktail pizza” di Dry Milano, insegna il cui successo è stato tale che ha bissato la sede di via Solferino con una seconda in viale Vittorio Veneto. Andato per altri lidi Simone Lombardi, il ragazzo che ha accelerato la cultura dell’impasto, oggi la squadra è nelle mani di un collega di origini russe, Tymur Isayev (già secondo di Lombardi) e di Lorenzo Sirabella, allievo nientemeno che del maestro napoletano Enzo Coccia.
La formula fa leva sulla biga, metodo di lievitazione che dà origine a impasti leggeri e consistenze fragranti. La pizza è cotta in forno a 480-490° circa per un minuto, seguendo il metodo partenopeo, due-tre pizze al massimo insieme per avere il tempo di gestirle in una cottura molto veloce. Le focacce invece restano nel forno elettrico per 3 minuti, vengono tagliate in 8 pezzi e ogni spicchio viene condito singolarmente.
Bando ai tecnicismi e via con gli assaggi delle focacce-novità: c'è quella con vitello tonnato e polvere di capperi; oppure quella con lardo, cioccolato fondente in polvere e cristalli di sale affumicato. Tra le pizze, provate quella autunnale con crema di zucca, cime di rapa e provola o quella con broccolo gratinato, zest di limone caramellato e Grana Padano. Un consiglio su tutti: si venga prima per i cocktail, da sorseggiare al bancone supergroovy. Provate French 75 e Ramos Gin Fizz, preparati da Federico Volpe, già bar manager al Carlo e Camilla in Segheria. Non proprio l’ultimo arrivato.
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articolo a cura degli autori Identità Golose