Non c’è (vera) rivoluzione senza determinazione. E Denis Lovatel, genio indiscusso della pizza, ideatore di un impasto non convenzionale - leggero, croccante, né napoletano né romano, semplicemente buono - ne è la prova. Dalla sua base in questi anni ha fatto scuola. Riassettando la storica attività di famiglia e, di pari passo, l’immagine di pizza, non tanto all’apparenza quanto nei contenuti. La buona notizia, per gli amanti di chi va controcorrente, è che di scuola continuerà a farne: sta seguendo con piglio ancora più deciso strade ethically-oriented che rafforzano i valori già abbondantemente condivisi in questi anni con Slow Food.
Eliminare gli scarti di lavorazione (ovvero combattere lo spreco utilizzando, per esempio, i ritagli dei vegetali); invertire il consumo di proteine animali in favore di quelle vegetali; acquistare prodotti da allevamenti attenti al benessere e all’alimentazione degli animali e, nei limiti del possibile, auto produrre con una filiera certificata; far arrivare il pesce solo da metodi di pesca sostenibili; proporre pizze stagionali e biodiverse i cui ortaggi vengono raccolti da agricolture bio o dall’orto di proprietà; sostenere l’economia locale e favorire la divulgazione delle tradizioni agricole e casearie.
In testa a tutto: che suddetta lista non rimanga impalpabile ma diventi, ancora una volta, una rivoluzione edibile.
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Tavoli all'aperto
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padovana, classe 1993, ama girare l’Italia gastronomica dalla testa ai piedi. Gli inseparabili compagni di viaggio? Penna, reflex e apri-bottiglie