Abbiamo molta stima di Stefano Cerveni, un cuoco defilato perché da sempre impegnato a far funzionare un numero crescente di progetti, in primis il Due Colombe, una stella Michelin a Rovato (Brescia) da oltre un decennio. Prima e dopo la pandemia, gli orizzonti del cuoco franciacortino sono sempre più milanesi, con la moltiplicazione del marchio Gud, cucina di qualità easy e d’asporto che puntella 5 insegne in città (Eustachi, Citylife, Darsena, Stazione Centrale, Idroscalo).
E poi c’è da oltre un lustro la Terrazza Triennale, al piano alto del noto museo milanese, un affaccio magnifico su Parco Sempione e le sculture di De Chirico del giardino sottostante. L’Osteria con vista ha una cucina seria, niente di imperdibilmente creativo, ma piatti della tradizione italiana fatti con rigore, sapore e qualche piccolo twist personale: le Linguine grezze Cavalier Cocco con cacio&pepe e tartare di gambero sono un atto pornograficamente delizioso, con tutta quella cremosità e grassezza di terra e mare.
La carne ha una voce in capitolo importante quando guarda al Piemonte (Battuta di fassona piemontese, polvere d’arancia, spuma di burrata pugliese e caviale) ma pure alla nostra città (una Costoletta, con la “esse”, di vitello alla Milanese molto tradizionale). Lo staff è molto cortese. I coperti si macinano anche così (e qui se ne macinano tanti, prenotare).
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Tavoli all'aperto
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laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose dalla prima edizione (2007), collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Nel 2020 ha scritto con Cesare Battisti "Cucina Milanese Contemporanea" (Guido Tommasi editore)
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