Villa Crespi assomiglia proprio alla casetta di Doroty de Il mago di Oz. Catapultata da una sfarzosa realtà araba a quella quasi immobile del lago d’Orta, lo ha reso una delle poche destinazioni al mondo per cui vale il viaggio. Sinonimo di perfezione dell’accoglienza, la villa più gourmet d’Italia è in realtà un parco giochi gastronomico dove ci si diverte davvero: il palazzo delle feste in cui l’età non conta perché con Antonino Cannavacciuolo ogni volta è una gioia. Il servizio è scandito con classe da Massimo Raugi e tutta la sua attenta squadra, mentre la sequenza di piatti incarna l’anima dello chef che, tra Piemonte e Campania, mescola rigore e creatività con la giusta leggerezza.
Pur essendo a bordo lago, l’eco del mare non cala, anzi, cresce una volta aperto il menu: dall’iconico spaghetto allo zafferano, ricci di mare e quinoa croccante agli intramontabili scampi crudi alla “pizzaiola” e acqua di polpo, la proposta di chef Cannavacciuolo non tradisce mai le proprie origini. Non solo mare, però: nel viaggio dal Vesuvio alle risaie non mancano le rane, che qui sono cotte al burro e accompagnate da chantilly di aglio e crocchette di riso Zizania ripiene di ragù di rane.
Classe 1983, Food Writer nell’anima e instancabile gustatore seriale, scrive e racconta di cibo e delle persone che lo rendono unico. Sempre pronto a cogliere ogni dettaglio di ciò che assaggia con tutti i sensi, l’olfatto rimane il suo strumento preferito. Annusa tutto, orgogliosamente, dal 1983 e quando non è seduto a tavola fa il papà e l'ingegnere
Ristorante con camere
Classe 1983, Food Writer nell’anima e instancabile gustatore seriale, scrive e racconta di cibo e delle persone che lo rendono unico. Sempre pronto a cogliere ogni dettaglio di ciò che assaggia con tutti i sensi, l’olfatto rimane il suo strumento preferito. Annusa tutto, orgogliosamente, dal 1983 e quando non è seduto a tavola fa il papà e l'ingegnere