Sembra aver trovato casa in questo locale da rivista di arredamento lo spirito pur sempre inquieto del brianzolo Elio Sironi che, tra una piscina da film, una committenza glamour e una clientela da "mi-si-nota-di-più-se", pure riesce a trovare spazio per una cucina solida, inventiva, importante, ragionata all'insegna, come ama dire lui, di una "semplicità esigente". Dimostrazione del fatto che a volte i connubi più improbabili danno i frutti migliori: estetica ed etica, diavoli e acquasantiere, forma e sostanza, tàc!
Siamo issati sul rooftop del palazzo Dsquared2, nella Milano che guarda al cielo. Arredi eleganti, Basquiat alle pareti, uno stile che dopo un buon decennio non accenna a perder colpi. Sironi guarda sornione questa grande bellezza e non perde la bussola, non si accontenta di fare il valletto: il Bollito di astice cita il passato di Elio ma è ancor un piatto da sindrome di Stendhal, il Polpo alla diavola con capperi, 'nduja e pure di ceci è hardcore, i crudi di carne e di pesce sono di alta scuola, gli Spaghetti cacio e pepe scavalcano l'asticella dell'ortodossia romana pur con l'intrusione del lime, la Guancia di vitello al Barolo con topinambur è un approdo sicuro. Attenzione ai veggie con il Gratin di cardi e la Tatin di radicchio tardivo in sfoglia caramellata. Sui dolci proposta classica ma shakerata da idee su idee.
Nel bar si possono bere eccellenti drink con "morsi" autoriali (amiamo il Toast con formaggio e culatello cotto di San Marino). Carta dei vini ben strutturata. Servizio accorto.
+390231039221
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive