Pandemia o no, la macchina da guerra dei fratelli Roca ha continuato e continua tuttora a funzionare diversificando le attività. Mentre la casa madre ad esempio affrontava un’imprevista chiusura causa qualche dipendente positivo al Covid, i tre caballeros della cucina spagnola si sono inventati un boutique hotel con annessa fabbrica di cioccolato (Casa Cacao) e un ristorantino informale di cucina tradizionale (Normal), entrambi a Girona. Dedicando invece l’ex banchettificio Mas Marroch, appena fuori città, a ristorante con le ricette classiche del Celler: oggi gettonatissimo da chiunque non riesca a trovare posto nell’insegna principale. Dove, per la cronaca, al momento di andare in stampa non vi è traccia di tavoli liberi fino a gennaio 2023.
Potenza di una fama tristellata più che meritata, ma che non ha certo fatto dormire la famiglia Roca sugli allori. Il Celler infatti si presenta più in forma che mai, a partire dalla luminosa sala, dove i tavoli sono ancora più distanziati. Senza parlare della cucina, all’insegna di ricette dalla sempre maggiore complessità che sul tavolo però appaiono di estrema semplicità: vedi quella Green Salad con una trentina di ingredienti diversi, magnificamente combinati in un caleidoscopio di microgusti fra taccole, lattuga, mela verde, Chartreuse, gelato all’aglio, mandorle verdi sott’aceto, succo di grano verde. Oppure il rombo, smembrato e ricomposto: carpaccio con pompelmo e tartare di olive nere, suprema confit con olio all’aglio, pinne alla brace con pil pil di fiore di acetosella. Morale?
Affrettatevi: il 2023 è dietro l’angolo.
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origini bergamasche e infanzia bolognese, oggi è milanese ma anche cittadino del mondo. Come critico/giornalista prima musicale e poi enogastronomico, abbina da sempre le sette note a vini, piatti, cantine e hotel. Adesso, anche nei panni di Music Designer e Sound Sommelier (psmusicdesign.it). Da vero Bulliniano, ha un debole per gli chef creativi che vanno comunque oltre