Potrà suonare strano, ma il poco più che cinquantenne Andoni Luis Aduriz non chiama le sue creazioni piatti: preferisce definirle "idee commestibili". Un dettaglio che illustra bene il da farsi al Mugaritz: non tanto, banalmente, mangiare, ma piuttosto mangiare col cervello.
La stessa, stimolante mania di Ferran Adrià, alla cui corte lo chef basco ha lavorato, che lui ha introiettato portando le innovative esperienze multisensoriali del Bulli a livelli ancora più sofisticati, ironici e provocatori.
Il percorso gustativo attuale, ultimamente arricchito da ricerche su texture, densità, muffe e fermentazioni, parla chiaro: ogni idea che arriva in tavola prima stupisce (la vista), poi fa riflettere (il palato), una volta in gola fa capire. Funziona così dall'inizio alla fine del pasto, per ognuno dei momenti che compongono il menu degustazione, dove niente è come appare: dalle pietre grigie, in realtà patate, per aperitivo, al bonbon di merluzzo pil-pil in foglia di spinacio, dall'animella marinata in sake alle ostriche nel bicchiere di champagne, fino a dessert tipo ananas con muffa di Roquefort. Buon divertimento.
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).