Massimo rispetto per Douglas Rodríguez, lo chef cubano che vent'anni fa ha sdoganato per primo, ai fornelli newyorkesi del Patria (poi al Chicama e al Pipa), quella "Cocina nueva latina" a base della più brillante e innovativa fusion Man(hattan)-Mex su piazza: l'odierno successo di Cosme lo dobbiamo anche a lui e pionieri tipo Zarela Martinez o Richard Sandoval.
Ci voleva però un illustre cocinero messicano come Enrique Olvera (riconoscibile dal gallo tatuato sull'avambraccio sinistro), quello che al Pujol di Città del Messico stupisce da tempo, per ricordare alle nuove generazioni della Big Apple che tacos o guacamole possono non solo risultare innovativi e creativi, ma anche andare oltre la classica carnalità e sapidità del mexican food, arrivando a delicatezze quasi zen. Così, in un buio ex strip club in zona Flatiron, fra arredi minimal e tavoli ben distanziati, va ancora in scena forse la migliore (e più costosa) cucina messicana negli Stati Uniti, premiata dalla 50Best 2021 al 21° posto.
Dopo 7 anni, nel 2021 la cuoca Daniela Soto-Innes ha lasciato il timone della cucina all’ex sous chef Gustavo Garnica, un ragazzo che ha spostato ulteriormente il focus su sostenibilità e ingredienti il più possibile dell’intorno. Sotto i colpi di luci scure e musica coi decibel pronunciati, iniziate l’esplorazione con uno dei tanti possibili Margarita e poi magari con il favoloso Mole de la casa patata dolce e hoja santa. Chi se non Olvera potrà farvelo più buono di così?
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Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose