In queste contrade passa la retta via che conduce al midollo di Puglia, quella fresca di strascinate passate al ferretto, che condensa in un solo pasto l’amarezza terragna dei lampascioni e la dolcezza agreste di un caco appena raccolto, il profumo di brace di un arrosto misto e il sottobosco fragrante di un cardoncello carnoso.
I Bàrbera – accento sdrucciolo – qui sono di casa da più generazioni. Il luogo prende nome e cognome da Riccardo Bàrbera, avo omonimo dell’ultimogenito, il primo ad aprire le porte della masseria di famiglia. Ora c'è Riccardo Bàrbera jr che ha rinunciato alla carriera forense per dedicarsi ai 50 ettari del feudo paterno.
Il frutteto, gli ulivi, l’aia, la stalla e il cortile, e una passione botanica tirata a lucido in un giardino delle meraviglie. Riccardo jr stana e mette in tavola taglieri pantagruelici di capocolli, ricotte, pecorini dall’afrore intenso non meno del gusto, oltre a piatti che raccontano la bellezza delle tradizioni e la fecondità dell'orto, come le Olive fritte al sale, il Calzone di sponzali e alici, olive e uvetta e il Raviolo che cambia farcia di stagione in stagione senza mutare pelle.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
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Tavoli all’aperto
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