Un rifugio a oltre 2 mila metri di quota divenuto il piccolo regno di Luigi Dariz, cuoco dal talento sicuro che fin da giovane ha preso la via del fine dining, virando dalla cucina della tradizione, più usuale a queste altitudini, ma per lui decisamente meno stimolante. La sua è una proposta che si basa su materie prime selezionate con meticolosità dai produttori locali, soprattutto nel caso di carni e formaggi. Non è però un fanatico del chilometro zero. Il pesce di mare, ad esempio, non è affatto una rarità in un menu sempre più attento anche alle bontà del mondo vegetale, a cominciare dalle erbe spontanee di montagna che ben sa valorizzare in piatti preparati e presentati con cura. Nel menu troverete piatti come Cappuccino di patate e porcini e il suo cornetto, Fusilli Mancini, pancetta croccante, crema d' uovo e pepi e Pokè bowl di cervo.
Carta dei vini ampia e ricca di spunti sul fronte dei vini naturali: è curata dallo stesso chef che è anche sommelier. Divertimento e piacevolezza, quindi, in un contesto privilegiato: seduti ai tavoli della sala dalle pareti in vetro, circondati da un panorama dolomitico da cartolina, ci si rilassa e si sta davvero bene.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+390438561389
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
+390438561389
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)