Un rifugio a oltre 2000 metri di quota divenuto il piccolo regno di Luigi Dariz, cuoco dal talento sicuro che fin da giovane ha preso la via del fine dining, virando dalla cucina della tradizione, più usuale a queste altitudini, ma per lui decisamente meno stimolante.
La sua è una proposta che si basa su materie prime selezionate con meticolosità dai produttori locali, soprattutto nel caso di carni e formaggi. Non è però un fanatico del chilometro zero. Il pesce di mare, ad esempio, non è affatto una rarità in un menu sempre più attento anche alle bontà del mondo vegetale, a cominciare dalle erbe spontanee di montagna che ben sa valorizzare in piatti preparati e presentati con cura.
Tra le ultime idee in carta, meritano sicuramente l'assaggio il Tortello ripieno al camoscio mantecato al burro di cirmolo servito con una passatina alle erbe e la Melanzana alla paprika in 3 versioni (dolce, intensa e affumicata) con caprino stagionato. Da non perdere, per gli amanti del genere, il Tris di baccalà: in olio cottura, "gelato" con polenta e alla veneta. E tra i nuovi dolci segnaliamo con entusiasmo il Croccante di pop-corn con spuma di zabaione e gelato al caffè.
Carta dei vini ampia e ricca di spunti sul fronte dei vini naturali: è curata dallo stesso chef che è anche sommelier. Divertimento e piacevolezza, quindi, in un contesto privilegiato: seduti ai tavoli della sala dalle pareti in vetro, circondati da un panorama dolomitico da cartolina, ci si rilassa e si sta davvero bene.
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Ristorante con camere
Tavoli all'aperto
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bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com