Ratanà

"C’è una Milano della tradizione che sa proporre conoscenze e sapori antichi ma con una freschezza e una qualità tutte contemporanee". Lo scriveva Paolo Marchi, a gennaio 2010, commentando l'apertura, 3 mesi prima, del Ratanà. Sono passati 16 anni e quelle parole sono ancora verissime, anzi: con il tempo sono diventate ancor più solide e importanti. 

Cesare Battisti, milanese di Crescenzago, ha messo tutto se stesso in questo ristorante: le esperienze all'estero - che gli hanno fatto venire voglia di nobilitare e fare conoscere la cucina della sua città - così come quelle in molte insegne meneghine, che hanno ispirato quel rinnovamento intelligente e concreto con cui ogni giorno continua a portare in tavola il meglio della cultura gastronomica lombarda. 

Battisti ha saputo fare molto. Nobilitare il pesce d'acqua dolce, mettere al centro i vegetali, creare una rete di produttori animati dal medesimo spirito che lo guida: onestà, rispetto, ricerca dell'eccellenza. Il successo di oggi, grazie anche alla sua magnetica capacità comunicativa, è la conseguenza di questo lavoro appassionato e sincero. Che si scelgano i grandi classici o i piatti inediti, è davvero impossibile sbagliare.