Varcare la soglia del ristorante #1 al mondo provoca sempre una grande emozione; si avverte un’energia, una forza, una passione difficilmente ritrovabili altrove. Il Noma ha sempre saputo reinventarsi, autoalimentandosi dei propri successi e ora è il Noma 2.0.
Dovessimo pensare a un’esperienza enogastronomica il più lontano possibile dal classico ristorante, sicuramente qui saremmo al primo posto. Si vive un’esperienza che va al di là del pasto in sé. Chiaramente non è per tutti, per diversi motivi: difficoltà di prenotazione, costo elevato (con pagamento anticipato), piatti con ingredienti poco conosciuti e alle volte estremi. Chiamarlo ristorante è riduttivo; René Redzepi e tutta la sua incredibile squadra (con molti italiani nel gruppo) sono un’entità in continua evoluzione; un laboratorio, un centro di ricerca, un luogo di aggregazione e di scambio di idee. L’illuminismo della cucina d’avanguardia ha sede qui.
Abbiamo avuto la fortuna di provare il menu Game & Forest, molto vegetale, essenziale ed estremo allo stesso tempo. Irreplicabile altrove. Abbinamenti perfetti, tecniche di cottura (o di non cottura) sempre azzeccate, pairing (sia alcolico che non) sempre geniali.
Siete pronti per assaggiare renne (cervello e pene però), anatre, cinghiali, orsi, zucche, funghi, castagne, barbabietola gialla e tante erbe? Al vostro arrivo sarete accolti da tutto lo staff del ristorante schierato di fronte a voi compreso lo chef (primus inter pares) e capirete subito che qui il cliente è al centro dell’attenzione e gira tutto attorno alla sua totale soddisfazione.
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cultore del bien vivre, lavorando nella moda ha sviluppato una grande passione per i viaggi e per la cucina. Collabora con Passione Gourmet, Opinionated About Dining e Famiglia Cristiana. Progetti più recenti, le guide Milano e Lombardia a Tavola ed Emilia-Romagna a Tavola