Era poco più di un ragazzino Errico Recanati quando ha iniziato a lavorare nel ristorante di nonna Andreina, prima in sala e poi, dopo i corsi all'Etoile, in cucina a cominciare dai dolci. Inevitabilmente i suoi occhi si fermavano a riflettere, attratti dal calore e dal colore mutevole della legna ardente che illuminava la griglia e lo spiedo che ancora oggi accoglie all'ingresso del locale.
Ardeva e cresceva la sua idea di cucina, confrontata con altre esperienze e sviluppata su un elemento primordiale che lo chef è arrivato a dominare con vibrante passione, dedizione e profondo rispetto. Fino a farne un ingrediente al pari di ogni altro e consentirgli di non disperdere il patromonio di ricordi familiari, ma anzi su quelli costruire un proprio percorso e dare alla sua cucina una precisa identità che oggi definisce "neorurale". Affinando tecniche e ricette Recanati utilizza il fuoco, le braci, il fumo di legni selezionati a seconda delle cotture e delle materie prime e gli consentono di modularne il profumo e il gusto.
Una cucina priva di orpelli ma egualmente elegante e in grado di arrivare dritta al cuore. Due degustazione, Fumo e Fiamme: il primo ripercorre i piatti che hanno raggiunto una grande maturità di espressione; l'altro è un viaggio più sperimentale, spericolato. Ma entrambi recano un'intensità di sapori perfettamente calibrati e buonissimi. Vi trovete piatti indimenticabili come l'Ostrica si da arie da brace o la Cacio e 7 pepi.
Nota finale: in inverno 2022 il ristorante si rinnova completamente. Entro la primavera Recanati avrà una casa ancora più degna.
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Tavoli all'aperto
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esperto di comunicazione, giornalista e sommelier, da trent'anni racconta ristoranti, produttori e territori. È fondatore e curatore del congresso di cucina regionale MeetInCucina e del sito vinirosa.it