C’è un che di poetico nella cucina di Isaac McHale: leggerezza, eleganza e gioiosità. Un po’ come la sala, accogliente e luminosa, con vista su una cucina dalle piastrelle azzurre, arricchita da fiori secchi, ramoscelli e spighe di grano. L’azzurro del mare e i toni caldi della terra.
Le origini scozzesi di McHale sono molto presenti nel menu del The Clove Club, soprattutto nel suo signature dish: Crudo di capasanta di Orkney con nocciole, tartufo, gelatina di dashi e capasanta e clementina. Vellutato e sexy, si scioglie in bocca. C’è anche l’influenza giapponese come nel Sashimi di sarde marinate in una vinaigrette al crisantemo servito poi con dello zenzero.
Tra i comfort dish di Isaac, il Pollo fritto al latticello con sale aromatizzato al pino vi farà andare fuori di testa. Inoltre, potrete scegliere tra le tre annate di Madeira (dal 1937 al 1978) per guarnire il gustoso consommé d’anatra. McHale si pone nel mezzo tra il classico fine dining e un approccio più moderno. E gli riesce molto bene. In un luogo perfetto perché mai troppo formale o banale.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+442072543414
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)