Quasi alla fine del pasto, arriva un piccolo vassoio su cui svettano tre oggetti: un calice di vino vuoto, un’elegante bottiglia in vetro con del consommé d’anatra, spugnole e zenzero e accanto ancora una bottiglia di Madeira centenario. Nel primo il cameriere verserà tre parti di brodo e una di vino fortificato portoghese. Il cocktail dell’anno: speziatura, agrodolce, corpo e persistenza che il palato avverte ancora. Un vero e proprio piatto, in verità. Un coup de théâtre scabiniano firmato dallo scozzese Isaac Mchale, lo scozzesone che sapeva troppo.
Troppo di preparazioni classiche, con fondi e salse sempre in equilibrio magnifico. Troppo di materie prime ineffabili, prelevate dai mari e monti che circondano e costellano l’arcipelago britannico: Capasanta di Orkney arrostita con cipolle, cannella e foglie di curry e Anatra di Aylesbury dry-aged per 21 giorni con rape brasate, prugne e verbena. Troppo di pasticceria-non-pasticceria: magnifica la Granita di finocchietto selvatico con mousse di latte e arance rosse di Sicilia. Troppo di cucina italiana (andate a leggere un po' il menu di Luca, piatti britalian).
Un magnifico indirizzo aperto nel marzo 2013 a Shoreditch, East London e in poco tempo assurto a insegna cult dell’intero Regno Unito. Una scalata costruita sul lavoro di magnifici e sconosciuti artigiani, valorizzati in uno dei posti più divertenti e no frills.
+442077296496
+442030115911
articolo a cura degli autori Identità Golose