Alessandro Dal Degan, one man show. Potrebbe essere questa la sensazione più evidente degli avventori de La Tana Gourmet, trafitti da continue e deliziose frecciate di gusto di un menu degustazione che appare infinito. Con lui, lo chef, al centro della sala a recitare un copione da consumato attore. Ma non è così, non c’è solo Alessandro, il suo genio e la sua anima, in quegli assaggi. C’è tutto il mondo di un uomo che collabora in maniera corale e autentica: la brigata non è a supporto, è strutturale; Enrico Maglio in sala non è una spalla, è un co-protagonista.
Tutto, ogni dettaglio, è studiato da una intelletto superiore che collega più menti, come i Borg nella saga di Star Trek. In Cammino sono 28 assaggi, inutile declinarne l’elenco, cambiano due volte l’anno e rimangono quattro mesi saldamente ancorati al momento, all’ispirazione di una sensibilità incredibile, cromaticamente e gustativamente avvinghiati alle vette di Asiago e al Veneto gastronomico. Quando si percepisce qualcosa di superiore all’eccellente, sono momenti sinceramente indimenticabili.
giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro
giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro