La catalana Cadaques, per la sua posizione a ridosso del confine con la Francia, ricorda Ventimiglia rispetto a Mentone e alla Francia. Solo che lì, nel tratto finale della Costa Brava, non vi sono strade costiere e così, per raggiungere questo gioiello, bisogna inerpicarsi lungo le colline del Cap de Creus. E farlo armati di pazienza soprattutto nei mesi più cari ai turisti. Il rischio è quello di non potere parcheggiare ed essere rispediti al mittente se non si è prenotato una stanza. Va da sé che il golosone sincero avrà messo la sua bandierina anche sul ristorante di Mateu Casañas, Oriol Castro e Eduard Xatruch.
Questi tre ex scudieri di Ferran Adrià al tempi magici del Bulli nella vicina Roses, lo hanno inaugurato mell'aprile 2012. L’idea portante è dichiarata espressamente nel nome scelto, Compartir, condividere, e in un certo senso preannuncia l’altra loro realtà, quel Disfrutar, "divertirsi" in italiano, che avrebbero lanciato quasi tre anni dopo a Barcellona, dicembre 2014. Senza il successo del primo, non avremmo avuto il secondo (e non li avremmo premiati nel 2018 come Migliori chef stranieri). E non solo per una questione economica, ma perché a Cadaques prevale una linea più tranquilla e facilmente leggibile, mentre a Barcellona si apre maggiormente il gas.
Fermo restando che uno può ordinare una pietanza solo per sé, penso a tavoli con clientela in numero dispari o a uno geloso o schizzinoso, compagni che è meglio perdere, l’idea vincente a Cadaques è quella che il piatto sia messo in mezzo e gustato assieme. Terra, mare e tanti sorrisi.
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Tavoli all'aperto
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi