Andrebbe dato un premio alla costanza e alla passione che anima certi cuochi, soprattutto in tempi non facili come quelli che stiamo vivendo. E lo si pensa ancor più quando, curiosando nel dietro le quinte di un ristorante come Tilia, in Val Pusteria verso il confine austriaco, si scopre che il padrone di casa Chris Oberhammer lavora in totale solitudine, senza un team alle spalle, da vero tuttofare ai fornelli.
Il ristorante di Dobbiaco è, in sostanza, un grandioso one man show, cui si aggiunge il supporto in sala della brava sommelier Anita Mancini; ma lo spirito dei piatti è tutto frutto della creatività e dell costanza di Oberhammer, che mixa con regolarità suggestioni fortemente francesi (Tilia, tra l'altro, fa parte della guida Les Collectionneurs e il cuoco in gioventù ha lavorato da Alain Ducasse al Louis XV di Montecarlo) a una materia prima spesso alpina, che passa attraverso le strette relazioni con i produttori locali, i quali forniscono verdure e erbe, quando non è lo stesso cuoco a uscire in prima persona nei boschi per arricchire la sua cambusa.
Si passa dalla carne di cervo al pesce, dal bue brasato al tartufo, dal vitello del vicino maso Klaude al foie gras, e queste sono solo alcune delle delizie che punteggiano un menu a tutto gusto, concreto e senza troppi voli pindarici. Se poi volete sapere chi è l'autore delle belle sculture che arricchiscono la sala, rivolgetevi sempre al cuoco visto che questa è la sua altra passione oltre la cucina.
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare