Civitella del Lago non se ne sta in riva al lago di Corbara e più in generale lungo il corso del fiume Tevere. Non aspettatevi quindi di cercare Paolo Trippini in basso, su qualche sponda. Civitella, frazione di Baschi, si trova in cima a una collina di quasi 500 metri di dislivello e in pratica altrettanti abitanti. Ed è davvero un punto unico quello occupato dallo chef umbro, ancora più efficace dal punto di vista panoramico soprattutto al tramonto quando lo specchio d'acqua rappresentato dal lago si incendia di colori.
Poi c'è la cucina di Trippini che è molto ma molto personale nel senso che sono piatti con tratti che, se ne prendi uno isolato dagli altri, ti domandi che logica vi sia dietro alla scelta. Poi un secondo, quindi un terzo e un quarto e capisci che Paolo non ama restare ingabbiato negli schemi di abbinamenti e nozioni prevedibili anche se ama profondamente, sinceramente il suo territorio umbro. Però è evidente che un Risotto con blu di capra, estratto di cicoria e polline di fiori non esce dalle pagine di un ricettario della cucina regionale.
E così ecco il Baccalà con purea di fave secche e cremoso di bruschetta oppure l’Agnello con porro stufato, mela cotogna e camomilla. Ottimi anche gli Umbrichelli di grano arso al tartufo nero con pecorino e miele di Sulla di Casa Parrina. È un po' come se lo chef volesse rimanere con un piede su un lato del cucinare e con il secondo sull'altro. Questo lo caratterizza molto, coerente con sé stesso. Le Tagliatelle con rigaglie di pollo sono loro.
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articolo a cura degli autori Identità Golose