Una villa con giardino e la certezza di trovarsi in una dimora di grande charme sono le prime sensazioni palpabili quando si arriva all'Osteria della Brughiera, nella periferia allargata di Bergamo. Questo da sempre è uno degli indirizzi più eleganti e piacevoli della provincia orobica e ancor più oggi che oltre all'ambiente raffinato, all'accoglienza del patron Stefano Arrigoni e all'attenzione verso l'arte e la cose belle della vita c'è anche la novità di una cucina notevolemente cambiata nell'ultima stagione e poco più.
Questo grazie allle intuizioni e allo sprint determinato dal cuoco Stefano Gelmi che ha apportato maggior personalità e idee nuove. Nulla di rivoluzionario, sia ben chiaro, ma un'aria diversa che piace, e che, se possibile, alza lo standard qualitativo dell'intera struttura, già notevole. In più c'è un approccio friendly verso la clientela vegetariana che da un po' di mesi può contare su un menù dedicato (si chiama Naturalmente), e qualche must della stagione estiva, come la cena sull'erba approntata sul grande prato che caratterizza la corte del ristorante. imperdibili come sempre alcuni classici della casa a tavola, come i Cappelletti alla bourguignonne, zola zucca e zenzero, o la Piovra di Porto Santo Spirito al lardo di piovra e abete. Un bell'equilibrio tra il Mediterraneo e le scelte divise fra pollame, carni e frattaglie.
Merita una visita, infine, la cantina/grotta con etichette di grande pregio visto la passione che il patron non nasconde certo agli ospiti quando si tratta di bere bene.
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Tavoli all'aperto
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare