La cucina tradizionale bolognese evoca un immaginario pesante. Non solo nella cucina, ricca fino al punto di essere tracotante, ma anche e soprattutto nel servizio: tovaglie unte, perlinato di legno, osti scostanti. Al Cambio riesce a smontare completamente questo immaginario. A partire dalla figura del sempre impeccabile di Piero Pompili, un uomo di sala come ce ne sono pochissimi, che spande a profusione eleganza e charme e ha trasformato, nella figura di maître e restaurant manager, un ristorante in una posizione "scomoda" - periferia di Bologna, nei pressi della tangenziale - in un punto di riferimento per la ristorazione cittadina.
Un ristorante borghese nel senso più luminoso e positivo del termine, dove si sta sempre bene e si ha voglia di tornare, anche se il menu rimane quello: solida, inappuntabile cucina felsinea. E chi la sa più fare così? Tagliatelle al ragù, lasagne opulente come non se ne fanno più, tortellini in brodo.
E poi qualche piatto, che con la tradizione non c'entra nulla, ma è in carta da così tanto tempo da essere diventato anch'esso un classico: Panna cotta allo squacquerone e pere, una squisita Crostatina di cipolle caramellate su caldo-freddo di Parmigiano Reggiano, lo Spaghetto con friggione e Parmigiano Reggiano.
+39051328118
+39051505074
classe 1990, bolognese di nascita e di attitudine, ha scritto per numerose testate italiane tra cui Munchies, Gambero Rosso, Fine Dining Lovers e si occupa di comunicazione enogastronomica