Il motivo per cui i fratelli Di Tillio hanno scelto di tornare a Civitella Casanova è subito chiaro quando, scesi dall’auto, si apre sotto agli occhi il panorama della campagna pedemontana abruzzese rude e selvaggia. Qui nulla è casuale, l’orientamento della sala e le grandi finestre che lasciano il posto all’ampio anfiteatro naturale antistante, così come è curata la cucina di Cristian e da sua moglie Cristina, i quali, dopo un periodo fecondo di sperimentazioni, sembrano aver scelto un momento di riflessione, fermandosi su alcuni piatti che ormai possiamo iniziare a definire classici della cucina del Ritrovo.
Una cucina sempre interessante (peraltro proposta a prezzi davvero convenienti) che muove sulla combinazione di strutture, temperature e contrasti tra materie prime prevalentemente locali con ispirazioni lontane. Ci accoglie un delicato amouse-bouche che ricorda il vitel tonnè della domenica casalinga, prima della Fonduta di caprino con quenelle di patate calde, ricotta tiepida, uova di quaglia e tartufo nero o del Tiramisù al baccalà (al quale è dedicato uno specifico menu).
C'è di nuovo il Tortello di genovese con crema di patate e pomodori arrosto, ma mantengono salde le posizioni in carta la Chitarra con crema di fegato grasso e tartufo, il Maialino con marmellata di mele cotogne e il Filetto di manzo con rum e tabacco, mentre la predilezione di Cristian per il riso resta evidente nel piacevole versione dolce-salata con caramello e arachidi. In sala c'è il bravo Mirko sempre attento a illustrare i piatti e la sua misurata selezione di vini.
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Tavoli all'aperto
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esperto di comunicazione, giornalista, da quasi trent'anni racconta di ristoranti, di vini e di territori. È fondatore e curatore di MeetInCucina, congresso di cucina regionale