Creato da Bertrand Grébaut e Theo Pourriat, Septime è l’istituzione della bistronomie parigina. Un avamposto di gastronomia moderna, libera dai rigidi codici e dettami. Un luogo intriso di una poesia che viene da altrove, di freschezza anglosassone o nordica, una punta di nostalgia negli arredi, un’apparente semplicità che cela un lavoro enorme.
È un luogo in cui si ha sempre voglia di ritornare per scoprire tutte le sfaccettature e seguire la sua evoluzione. Una cucina che si mette sempre in discussione, che non ostenta la sua tecnica, non urla il suo impegno e la sua etica, sebbene fortemente radicati nella filosofia. Un servizio che dovrebbe essere un esempio per tutti coloro che cercano il giusto equilibrio tra eleganza e convivialità. Nel piatto la purezza è sempre più tangibile, il vegetale sempre più presente, niente di superfluo, nessun orpello.
Sì, l’hype c’è. In quella clientela cosmopolita che non nasconde l’entusiasmo di avere un tavolo qui, in quel turbinio di vibrazioni che i due soci hanno generato assieme a Clamato, sul quale soffia una brezza marina, Septime La Cave, per gli ottimi vini naturali, Tapisserie, una pasticceria che si scosta dai cliché.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
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