Septime
Francia | Parigi
lo chef
Bertrand Grébaut
sous-chef
Valentin Burteaux
in sala
Théophile Pourriat
in cantina
Nicholas Sciackitano
Valentin Burteaux
in sala
Théophile Pourriat
in cantina
Nicholas Sciackitano
Nicholas Sciackitano
Siamo a Parigi e la Rue de Charonne è il fulcro di quella che si è radicata come la “famiglia del Septime”. Bertrand Grébaut è il capofamiglia, nonché lo chef che guida le cucine del ristorante omonimo, definito come il perfetto prototipo dell’alta bistronomie parigina. Il servizio è impostato unicamente con un menu carte blanche, cioè a mano libera e a sorpresa. Il voler usare quasi tutte le parti di ogni singolo ingrediente, riducendo quindi gli sprechi, porta ad avere uno dei migliori rapporti qualità/prezzo di Parigi, oltre a una notevole sostenibilità.
Vanno menzionati i brodi (di pomodoro e peperoni o di anguria), le salse (al Savagnin o Bernese), i piatti stessi, che vedono i vegetali come protagonisti in ben quattro atti su sette o la frutta, presente in ognuno dei tre mini-dessert.
Tale famiglia, negli anni, ha saputo evolversi e differenziarsi in modo intelligente, con altri format, quasi tutti nello stesso quartiere. Parliamo di Clamato (oyster bar), della Cave (enoteca/degustazione) e della Tapisserie (pasticceria). Se dovesse risultare difficile trovare posto al Septime, la consolazione è già pronta, grazie alla possibilità di provare gli altri locali della famiglia.
Perché fermarsi
per provare una cucina corale, che rimanda al concetto di una famiglia della bistronomie, con tanti vegetali e un rapporto qualità/prezzo eccellenteMenu di degustazione
85, 135 euro
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