Difficile tenere il passo di Dominique Persoone. Un mâitre chocolatier sui generis, dallo spirito rock, che ha amici in mezzo mondo (da Blumenthal a Redzepi, da Atala ai Roca) e che ormai ha raggiunto una dimensione globale pur mantenendo ben saldi i piedi nel suo Belgio, tra Anversa e Brugge.
Eppure i viaggi sono sempre frequenti e indispensabili, soprattutto nelle piantagioni d'oltreoceano, dalle quali arriva la materia prima fondamentale per le delizie che finiscono sugli scaffali dei negozi, ma anche nuove ispirazioni che hanno portato a sviluppare progetti di sostenibilità alimentare; dalla coltivazione di erbe (ma anche cardamomo, lime, vaniglia, pepe), alla produzione artigianale di miele che viene raccolto nelle piccole arnie posizionate sul tetto della fabbrica di cioccolato di Brugge. Senza dimenticare lo sviluppo del "bean to bar" che consente di monitorare con attenzione il processo di lavorazione del cacao dal seme fino alla tavoletta.
Certo, non mancano gli eccessi scherzosi, ancora oggi popolari tra le invenzioni di Dominique, come il chocolate shooter (per "sniffare" la polvere di cacao"), le pillole contrassegnate da una croce viola, e confezionate come fossero dei medicinali salvavita, oppure i rossetti di cioccolato, per divertirsi con un pizzico di trasgressione. Un approccio moderno e spensierato, senza però dimenticare la qualità, che rimane il punto di partenza imprescindibile per ogni pralina o invenzione che esce dalla fabbrica di The Chocolate Line.
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare