Quasi mezzo secolo di carriera e non sentirlo. A 60 anni, il cuoco dal ciuffo sbarazzino, dimostra l’entusiasmo degli esordi. Curiosità per ogni novità e cura del dettaglio di scuola classica sono la sua cifra. Una cucina che sforna ancora molti dei giovani talenti della ristorazione altoatesina, e non solo bei piatti.
Insomma, Herbert Hintner ha coltivato il mestiere negli anni, ma non solo. Nei menu recenti cresce la componente vegetale. Verdure vecchie e nuove. Mandorle di terra e basilico alpino. Hintner, da tempo, si dedica a promuovere l’artigianato agroalimentare dell’Alto Adige. In primo luogo in cucina, ma non solo. Da Harald Gasser, il contadino di Barbiano, con le sue 400 varietà di verdure coltivate su un fazzoletto di terra, ai tanti piccoli produttori di speck e formaggi di nicchia. Un vero talent scout. Con l’arrivo del figlio Daniel, che da qualche tempo lo affianca ai fornelli, anche il passaggio generazionale sembra assicurato.
Come la linea, in bilico tra memoria e luminosi palpiti mediterranei che segna la sua cucina. La Carne salmistrata con vinaigrette al cumino e la Zuppa di testina di vitello con tortelli di sedano eseguiti in assenza di gravità. Il Cappuccino di zucca con crema al gorgonzola, perfettamente armonizzato. La chiusura affidata all’esemplare Soufflé di panettone con ragù di arance e zabaione al miele fa il paio con lo Schmarren soffiato di grano saraceno con mirtilli rossi e gelato di vaniglia. In sala, come sempre, la moglie Margot, che cura con competenza anche la cantina.
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articolo a cura degli autori Identità Golose