Oro, simbolo di lusso e ricchezza che decora il soffitto, ma anche modo di dire tipicamente veneziano, per significare una cosa giusta, fatta bene, per decretare l'approvazione. Oro, ovvero, di volta in volta: bravo, fatto bene, bel posto, ottima idea. Vale tutto.
E qui, effettivamente, siamo nel bello, buono e giusto: dall'ambientazione (magica, dentro e fuori, di giorno come di sera), alla tavola: all'inizio il pane e grissini (eccellenti), alla fine l’assortimento di cioccolato, proposto scenograficamente e in varie percentuali di cacao. In mezzo, un bel viaggio di sapori eleganti, piatti belli, sorprese, divertimento e gusto. Dai semplicissimi e spettacolari Spaghetti bloody mary, al sorprendente Seppia o lardo? (infatti non si distingue alla vista e la contaminazione e la mistificazione sono così perfetti che, davvero, c'è un momento di smarrimento anche all'assaggio). Poi la scenografica Caponata di melanzana (gioco d’autore), il perfetto Piccione marinato al bergamotto e cotto alla brace di pepe nero, il delicato Soufflè mirto e violetta, però ingolosito da cucchiaiate di gelato al mirtillo e violetta prelevate da un bicchiere a parte. Percorso complesso, piacevole, di bella cifra estetica, fra sapori lagunari (e veneti) e richiami alla cucina orientale, giapponese in particolare. Ci si diverte non poco e in leggerezza.
Se poi siete dell'idea che non si possa chiudere senza formaggi, beh... il carrello è superbo. Carta dei vini ampia e ben spiegata, servizio senza pecche. Vari menu degustazione. Quello da 490 euro è a base di caviale e champagne Dom Perignon.
+390412408815
Ristorante con camere
Tavoli all'aperto
veneziano, giornalista, una vita dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso), cura da dieci anni "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia