Compie otto anni il progetto Feva ed è diventato decisamente adulto, meno “pop” rispetto all’inizio quando, in una cittadina come Castelfranco, ricca di personalità, fascino e storia, ma pur sempre provincia, non era facile proporre una cucina coraggiosa e moderna: in questo senso il menu di 4 portate a pranzo, da 25 euro, era un regalo e anche un bel modo per incuriosire ed attrarre.
Adesso, dopo la stella Michelin arrivata qualche anno fa e il recente restyling della sala (più elegante, ma sempre senza eccessi come nello stile del patron e della moglie Elodie), il locale sembra pronto per assecondare una vocazione meno provinciale, che guarda a una clientela più internazionale, pur nel rispetto e nella salvaguardia di tradizione e territorio. Ed ecco che – proprio in questa ottica -, Nicola ha deciso di abolire la carta (poi, se uno vuole, può comunque scegliere solo uno o due piatti dai vari menu).
E’ rimasto intatto anche il rispetto del... portafogli altrui e, dunque, di pari passo, l’idea di rendere pur sempre accessibile una cucina contemporanea e complessa, ad una fascia la più ampia possibile. Perchè, escluso ovviamente il pranzo (business Lunch a 20 euro), pare che almeno l’80% della clientela serale sia orientata verso la degustazione. In cucina la ricerca è incessante. Il canapè Aria Fritta è uno degli esempi possibili, anche se, per chi passasse da queste parti per la prima volta, il Pacchero alla carbonara con canestrelli, pesto di ricci di mare e santoreggia, il Risotto alla busara di scampi, il Brasato crudo e il Tiramigiù restano imperdibili.
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Tavoli all'aperto
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veneziano, giornalista, una vita dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso), cura da dieci anni "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia