Continua spedita l’epopea di Enoteca Pinchiorri, il tristellato più longevo d'Italia, che ormai da un pezzo abbiamo smesso di celebrare solo per quelle decine di migliaia di incredibili bottiglie che riposano nelle sue viscere da chissà quanto tempo.
Perché la cucina di Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina è sempre più fresca, contemporanea, dinamica, autoriale, brillante, inventiva più che creativa. Nel senso: non sperimentale bensì sempre esatta in quanto basata su una continua ricerca sperimentata, solida nell'essere innovativa giacché preceduta da una sedimentazione di pensiero, dal "lavoro sporco" in laboratorio.
Una proposta non di moda ma solo perché non modaiola, aliena all'effimero e alla scorciatoia. Una grande cucina, diremmo senza timori di smentita, che nei menu “Espressione” o “Madre Terra” del momento scintilla con piatti come Ostrica, ostriche, camomilla, caviale e mela, Pan di pecora, peperone e vermouth. Oppure Omelette di barbabietola, radicchio, cagliata di pecora e banana, Ditalini cotti in zuppa di cipolla, aglio fermentato e funghi porcini. Sorprese nel solco di un'immarcescibile solidità.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)