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Da Centocelle al centro: Roma mon amour

di Annalisa Zordan
La sala di Baccano, via delle Murate 23

La sala di Baccano, via delle Murate 23

È immensa, caotica, sporca, dissestata. Ma è dannatamente bella, vitale, generosa, capace di sopravvivere a qualsiasi cosa. Poi, Roma, non giudica; prendendo in prestito il titolo di un capitolo di The Passenger Roma (che consiglio) scritto da Nicola Lagioia. Forse è per questo che, in fin dei conti, ci vivo da 10 anni. È vero, non la amo ma la comprendo. E so benissimo quanto possa essere attraente per chi non ci abita e la vive solo di passaggio. Fatta questa premessa, vi elenco i miei posti del cuore che inevitabilmente coinvolgono il mio quartiere, Centocelle, perché chiunque viva a Roma sa bene che per sopravvivere alle sue dimensioni spropositate, il quartiere rappresenta sempre un approdo rassicurante.

CENTOCELLE
Menabò Vino e Cucina
Qui ci andrei anche se vivessi dall'altra parte di Roma. È il classico posto che uno vorrebbe sotto casa, e io ce l'ho! Si mangia bene, si beve bene e l'atmosfera informale incorona il tutto. Il menu cambia spesso ed è sfizioso quanto concreto, penso allo gnocco alla romana, animelle e carciofi spadellati con il quid del latte fermentato o al galletto arrosto con fondo bruno alla diavola e cicoria. Da Menabò ho mangiato una delle migliori carbonare di Roma. Segnatevelo.
Via delle Palme, 44d. +390686937299

180g pizzeria romana
Idem con patate (da quant'è che non lo dicevo e non lo sentivo?!): è la pizzeria che vorresti sotto casa e io ce l'ho, anche se con la nuova scintillante sede Jacopo Mercuro si è spostato un po' più lontano. Lo perdono. Le pizze proposte sono romane, belle, sottili, croccanti e capaci di sostenere pure i condimenti più impegnativi. Un must è la pizza bianca co'n botto di mortazza. Da provare tassativamente i fritti.

Assaggi e iconografia di Legs, via delle Rose 54

Assaggi e iconografia di Legs, via delle Rose 54

Legs
Dovete sapere che il quartiere è rimasto orfano di Mazzo, la creatura di Francesca Barreca e Marco Baccanelli aka The Fooders - spero riapra presto ma credo non più a Centocelle – che per non farci crogiolare nella nostalgia hanno mantenuto il locale e ci hanno aperto un posto dove gustare il pollo fritto migliore di Roma.

Peccati di...Vini
È la mia enoteca di riferimento, ci trovo sempre delle chicche dall'ottimo rapporto qualità-prezzo. Fanno una bella ricerca e il risultato è una proposta per nulla scontata.

Buono Così - Gelateria Naturale
Fila permettendo, se ho voglia di gelato vado da Buono Così. Certo, non è la migliore gelateria di Roma (per me rimane sempre Otaleg) ma il gelato è cremoso, intenso e dolce il giusto. Durante il lockdown è stata la mia salvezza.

LE BOTTEGHE E I DELIVERY
Nel quartiere ho tre botteghe del cuore: la macelleria I Tre Porcellini, Brutta e Verdura che vende pure detersivi sfusi e A Frutta De 'Na Vorta che quando ho bisogno di una verdura o un frutto in particolare basta che lo chiami e l'indomani me lo fa trovare. Non male. Per il pane, invece, ancora nulla (a breve dovrebbe aprire Briciole - Microbakery e Gastronomia di quartiere) quindi spesso me lo faccio portare da Zolle (hanno quello di Pane e Tempesta e di Roscioli), il servizio di spesa a domicilio che incentiva le mie cene casalinghe. Altra realtà del cuore è Hummustown, nato per aiutare i profughi siriani a integrarsi e diventato uno dei miei delivery preferiti.

NEI QUARTIERI VICINI
La Santeria al Pigneto
La Santeria è un luogo speciale: una volta dentro lascio fuori i pensieri, le preoccupazioni, le incazzature. Come non voler bene a Gioia Di Paolo, che ne ha curato l'arredamento e l'illuminazione, con un rimando agli anni Venti, e si occupa da sempre della selezione delle materie prime e dei vini (ha una valida selezione di francesi). Qui, ad esempio, ho scoperto alcuni anni fa i formaggi di Dicecca. Accanto c'è pure La Santeria di Mare, con proposte per l'appunto di mare e un giardino tra i più belli della città.
Specialità de La Santeria di Mare, via del Pigneto 209

Specialità de La Santeria di Mare, via del Pigneto 209


Pastorie al Pigneto
Aperto poco prima del lockdown ci ha messo davvero poco a far breccia nel mio cuore, tutto merito del carismatico e puntiglioso Angelo Del Vecchio. Pensate che la sala – ideata con la complicità di due scenografi - riprende spazi, colori e mura di una stalla. E l'Abruzzo è protagonista pure nei piatti, come le strepitose pallotte cacio e ova, la Pizz e Fuje con verza, patate, cavolo nero e sarde o i fantasmagorici anellini con pomodoro Pera D’Abruzzo, ventricina teramana e ricotta affumicata al ginepro di Nunzio Marcelli (è buona pure la versione estiva “alla pecorara”). Certo, ci sono pure degli ottimi arrosticini che, non me ne voglia il patron, con tutto questo ben di dio passano in secondo piano. Sono, inoltre, tutti molto gentili.

Gastromario a Re di Roma
Ha aperto da poco e ha tutte le carte in regola per diventare un altro posto del cuore. Ci si può venire per una colazione (la pasticcera è bravissima) ma anche per un pranzo veloce e una cena. Il fil rouge è la delicatezza. Non so esattamente perché ho scelto questo sostantivo ma trovo ci sia molta delicatezza nel progetto di questi tre amici. Sì, ok, ma che si mangia? L'ultima volta che ci sono stata ho assaggiato degli ottimi anolini di parmigiano in brodo di gallina e un timballo di semolino e coda alla vaccinara, delicato pure lui. I dolci, l'ho già detto, sono strepitosi.

Barred a San Giovanni
Tra i buoni propositi per 2022: frequentare di più Barred ché ogni volta che ci vado ci sto benissimo. I fratelli Tiziano e Mirko Paolucci in quella cucina microscopica fanno dei veri miracoli, ricordo ancora le cotiche, cozze e limone mangiate un po' di mesi fa che mi hanno fatto letteralmente impazzire. Sono pazzeschi pure i dolci.

Drink Kong a Esquilino
È tra i venti migliori cocktail bar del mondo. Chiaramente si beve da dio ma quel che fa di Drink Kong uno dei miei posti del cuore è l'atmosfera giusta, né troppo seria né troppo scanzonata. Si respira professionalità e, attenzione, non se la tirano. Merito di Patrick Pistolesi che ha messo in piedi proprio una bella squadra. Il posto, poi, è proprio bello.

La terrazza di Marzapane, via Flaminia 64

La terrazza di Marzapane, via Flaminia 64

IN CENTRO
Marzapane
Sono fan della prima ora di Francesco Capuzzo Dolcetta ma ora che gli chef sono due - l'altro è Guglielmo Chiarapini - Marzapane sta vivendo un momento davvero felice. La cucina è di ispirazione classica francese, con un utilizzo dei grassi magistrale (il loro risotto allo zafferano e grasso di rognone affumicato me lo sogno ancora la notte), e al tempo stesso contemporanea grazie al lavoro sulle carni, gli affinamenti e la cottura sulla griglia fatta fare appositamente da un fabbro di Agrigento. Un consiglio? Optate per lo chef’s table. È qui che i ragazzi si divertono davvero.

Baccano
La verità? Quando non lo frequentavo pensavo fosse un posto molto turistico – si trova a due passi da Fontana di Trevi – ora che lo frequento, lo consiglio a tutti. Chiaro, l'arrivo di Valerio Capriotti in sala e di Nabil Hassen (ex chef di Roscioli) in cucina non è per nulla trascurabile. È un luogo in cui si sta bene, si beve alla grande e si gode, passatemi il termine. Nel menu salumi e formaggi selezionatissimi; trippe di baccalà, polentina di ceci e ricotta affumicata; rigatoni con bottarga e burro allo yuzo; tortelli di baccalà, foie gras e mosto; croque monsieur sempre al foie gras; la bouillabaisse. Insomma, avete capito che magia?

Retrobottega
Sono fan della prima ora pure dei ragazzi (ormai cresciuti) di Retrobottega. Ci andavo anche due volte la settimana, quando ancora non era obbligatoria la prenotazione, quando eravamo tutti più spensierati. Ora il vecchio locale s'è messo lo smoking e Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi si sono allargati con Retro Pasta&Pane e Retro Vino&Caffé, l'atmosfera di quest'ultimo mi ricorda un po' il Retrobottega degli inizi. E per una nostalgica come me è solo un enorme punto a suo favore. Ad ogni modo, al di là delle note nostalgiche, la cucina rimane sempre centrata e una delle più interessanti della Capitale.

Beppe e i suoi formaggi
La bottega di Beppe Giovale è il tempio dei formaggi provenienti da Italia e Francia, tanti a latte crudo. È il luogo ideale per fare un aperitivo con tutti i crismi. L'ultima volta ci dovevo stare giusto il tempo di un bicchiere e alla fine ho perso la cognizione del tempo. Che bellezza.

FUORI ROMA
Se avete il tempo e la macchina appuntatevi questi due indirizzi: Sora Maria e Arcangelo e La Baia di Fregene. Non sto qui a dilungarmi sui perché, fidatevi e non ve ne pentirete.

Ps: è una lista fatta col cuore, senza pensarci troppo. Non ho inserito stellati e nomi che sicuramente conoscete già, e sicuramente mi sono dimenticata di qualcuno di altrettanto meritevole. Non me ne vogliate, è Natale e cerchiamo di essere tutti un po' come Roma. Che non giudica e assolve.

Annalisa Zordan
Annalisa Zordan

padovana, classe 1984 e laureata in Filosofia e Scienze gastronomiche con 110 e lode. In forze dal 2012 al Gambero Rosso, attualmente è impegnata su più fronti redazionali: sito internet, mensile, progetti speciali e guide. Nel 2017 è stata premiata da Identità Golose come food writer dell'anno